Leggende d'Italia: Lucida Mansi

25.04.2021

LA NOBILDONNA PIU' FAMOSA DELLA LUCCHESIA

La leggenda di Lucida Mansi è una favola nera, una storia ricca di amori torbidi, passioni, ricchezze, ma anche di solitudine, un finale amaro, come solo chi trama con il destino, cercando di piegarlo al suo volere, può incorrervi. Eppure, pur nella malizia del suo voler mercanteggiare con il diavolo, non riusciamo a odiarla, anzi siamo portati a simpatizzare per lei, una nobildonna sola, vittima del chiacchiericcio popolare, del peso di un'eredità scomoda e forse dell'impossibilità di essere davvero libera. 

Possiamo biasimarla? Chi di noi non vorrebbe vivere, se non per sempre, quantomeno più a lungo? Rimanere giovani e belli, bloccati in un'età di sogni e spensieratezza, senza le ansie dell'età adulta?

Lucida Mansi ci ha provato. Ha stretto un patto con il diavolo e poi ha tentato di fermarlo, correndo per le strade di Lucca, per raggiungere la Torre delle Ore e strappar via l'orologio. Avrebbe potuto davvero fermare il tempo?

"Luna piena in un cielo denso di paura,

corre la carrozza infuocata sulle mura.

Lucida, Lucida, che cosa hai guadagnato?

La tua favola finisce in un lamento disperato."

Una delle più celebri leggende lucchesi. Lucida Mansi era una nobildonna vissuta a Lucca nel Diciassettesimo Secolo, famosa per i suoi molti amanti e anche per il metodo (pare, ovviamente!) di eliminazione degli stessi. Una donna che faceva dell'uomo, quindi, un oggetto usa e getta, di cui servirsi per soddisfare il suo piacere e rimanere giovane. Pare infatti che avesse stipulato un patto con il diavolo, per conservare la sua bellezza anche con il passare del tempo, incurante se tutti la chiamavano strega o poco di buono.

Come riportato nel volume di Eugenio Lazzareschi a lei dedicato, Lucida Mansi "è una leggendaria figura femminile che fonde in sé i motivi di suggestione del Faust di Goethe e del Dorian Gray di Oscar Wilde, il fascino della quale è aumentato dalla grande bellezza, dall'infelicità e da una tenebrosa leggenda. 

Non fa meraviglia che essa continui ad attrarci a secoli di distanza, anche quando le basi storiche del mito sono quasi del tutto messe in luce nella loro esiguità; in più, ora più che mai, in tempi in cui la cultura femminile e l'interesse storico-antropologico per la stregoneria segnano così profondamente il dibattito storiografico, il caso di Lucida non può che apparire di stretta attualità."

Lucida Mansi compare in due libri di NPS Edizioni: "L'ora del diavolo", antologia di racconti fantastici di Alessio Del Debbio, e nel volume "Chi ha paura del linchetto? Storie e ballate del folclore lucchese", progetto curato da "Nati per scrivere" e dalla band Joe Natta e le Leggende Lucchesi.

La nobildonna è la protagonista del racconto "L'ora del diavolo", di Alessio Del Debbio, che apre l'omonima antologia, in cui, come da tradizione, corre in una notte nebbiosa per le strade di Lucca, nel disperato tentativo di raggiungere la Torre delle Ore e fermare il tempo. Diavolo permettendo.

A questa affascinante figura, la band "Joe Natta e le Leggende Lucchesi" ha dedicato una bellissima canzone!

Un saggio interessante, per scoprire di più su questa donna affascinante, è "Lucida Mansi nella leggenda e nella storia", di Eugenio Lazzareschi, del 1930, oggi edito da Maria Pacini Fazzi, originariamente pubblicato dalla Scuola Tipografica Artigianelli. 

Preceduto da un articolo sulla Nazione, dal titolo "Gli epigoni del mito di Faust: Lucida Mansi", il saggio è emblematico del modo in cui il saggista lucchese (che ha scritto tante opere sulla storia e cultura del territorio) lavorava, studiando come un umanista la figura sfuggente della nobildonna lucchese.