Intervista a Elena Covani

11.02.2019

Due chiacchiere con l'autrice del romanzo urban fantasy "I fuochi di Valencia"

1) CHI È ELENA COVANI?

Cominci con una domanda difficilissima... le cose certe sono che ho quarant'anni, un marito e due figli, e nella vita faccio il dentista. Lo so, hai sicuramente storto la bocca, ma ti giuro che sono una bella persona, nonostante il mio lavoro! Non ho ancora deciso cosa farò da grande, per il momento mi barcameno tra i pazienti, i miei due mostriciattoli e la palestra. In tutto questo caos la cosa che mi tiene a galla è scrivere, la mia vera valvola di sfogo.

2) COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

È stata una cosa naturale, come bere o mangiare. Ho sempre inventato storie fin dalle elementari, le scrivevo sui quaderni a righe e nelle pagine del diario. Quando ho avuto il mio primo computer aveva una cartella segretissima dove nascondevo i miei racconti, perché nessuno li doveva leggere all'infuori di me! Poi ho cominciato a crederci un po' di più, ho fatto dei corsi di scrittura, mi sono confrontata con altre persone con la mia stessa passione ed è nato, oltre al mio libro, una bellissima associazione che è "Nati per Scrivere."

3) PARLACI DI "I FUOCHI DI VALENCIA", IL TUO ROMANZO EDITO DA NPS.

È un urban fantasy ambientato nella città spagnola durante i giorni di una festa molto particolare, Las Fallas. Sono quattro giorni in cui la città si riempie di turisti, di enormi creazioni di legno , luci e musica. La storia parla di José, che fa parte di una nuova razza di uomini , le Sentinelle, che difendono gli esseri umani dagli Erjes, persone contagiate da un virus che leva loro ogni volontà. È un Soldato, e combatte ogni notte per evitare che gli uomini vengano contagiati. Una notte però incontra Maria, una ragazza che è stata contagiata ma che non risponde ai normali sintomi del virus. Da quel momento la sua vita, e quella delle persone a lui vicine, cambierà. Ci sono scontri, inseguimenti, amicizia e un briciolo di romanticismo, tutto nella meravigliosa cornice della città di Valencia.

L'ambientazione è stata la parte più rilassante, mi piace pensare che sia il mio regalo per Valencia, per tutto quello che mi ha dato e che continua a darmi ogni volta che ci ritorno. Vorrei che trasparisse l'amore che provo per questa città, e magari invogliare i lettori a visitarla.

4) DA COSA DERIVA LA TUA PASSIONE PER LA SPAGNA?

La Spagna, e soprattutto Valencia, è casa mia. Tutte le volte che ritorno là ho come la sensazione di mettermi al mio posto, come quando torni a casa e ti butti sul divano, proprio nel punto dove c'è la sagoma del tuo corpo. Ho vissuto a Valencia per un anno, all'ultimo anno di università. Ho trovato persone e posti che mi hanno dato tanto, ed è come se mi fosse entrata sotto pelle. Ogni anno devo tornare per prendere un po' di "aria di casa"!

5) SEMBRA CHE TU ABBIA UNA PREDILEZIONE PER IL GENERE FANTASTICO, VERO?

È il primo vero approccio con la lettura che ho avuto, e chissà, forse è vero che il primo amore non si scorda mai. A sei anni mi misi in testa di leggere La Storia Infinita di Michael Ende, ci misi quasi un anno, ma ci riuscì, è così che il fantastico è entrato nella mia vita. Adesso leggo un po' di tutto, ma mi è rimasta la passione per tutto ciò che va oltre il mondo che conosciamo, mi piace pensare che la vita sia una piccola parte di un mondo molto più grande, di qualcosa che possiamo conoscere solo grazie alla nostra fantasia.

6) DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Il più delle volte da quello che vivo, quello che vedo. Prendo spunto da un posto, come nel caso dei fuochi, o da quello che mi dice una situazione che mi trovo a vivere. A volte le storie mi si manifestano davanti come un film già scritto, ed è bello vederle nascere quasi spontaneamente.

7) QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Questa è la domanda più difficile di tutte: ce ne sono tantissimi! Forse quello a cui sono più affezionata in assoluto è Stefano Benni, di cui ho letto, e continuo a leggere, tutto quello che pubblica. Ma potrei dire Cassandra Clare, Marion Zimmer Bradley, e tanti, tanti altri.

Per il momento sto lavorando al seguito dei fuochi di Valencia, ma ho cominciato anche un altro urban fantasy, ambientato in Inghilterra e basato sulla leggenda di Re Artù. Il sogno nel cassetto in realtà è uno solo: avere un po' più tempo per scrivere, perché è sempre più difficile! 


(Intervista originariamente apparsa sul blog "La zona morta")