Pillole di scrittura creativa: il finale

05.06.2021

RUBRICA CURATA DALLA SCRITTRICE LUCIANA VOLANTE

Bentornati alle nostre pillole di scrittura creativa, oggi parleremo della scelta del finale della vostra storia.

L'uomo cerca per istinto di dare un senso alla vita e fra tutti gli elementi della narrazione il finale è quello che, con maggior forza, può dare un ordine oppure sovvertirlo.

Un finale lineare avrà l'effetto di ristabilire la normalità che è stata interrotta dall'evento scatenante iniziale. Come per esempio in un giallo, o in un thriller, dove il crimine crea disordine e l'indagine ristabilisce l'equilibrio interrotto. La stessa dinamica si ritrova in un horror (o storie del soprannaturale) dove l'arrivo di forze ostili e malvagie interrompe l'ordine naturale che viene ripristinato nel finale. 

Altra scelta potrebbe essere un finale nel quale la natura, o i personaggi, migliorano rispetto alla situazione iniziale. Questo potrebbe essere un miglioramento materiale oppure di carattere spirituale e, come amava sottolineare il grande J.R.R. Tolkien, nel caso della fiaba o della narrativa fantastica potremmo avere una conclusione liberatoria che ha una funzione di purificazione e riscatto interiore.

Esiste una varietà infinita di storie e finali possibili, ma non è detto che un finale debba essere una risoluzione chiara e semplice. Oggi troviamo un'infinità di narrazioni con finali aperti, ovvero prive di una conclusione definitiva; si tende qui a terminare la storia senza una conclusione vera e propria, con parole che aprono la strada a nuove domande, lasciando il lettore nell'incertezza e con interrogativi irrisolti che, al di là della pagina, lo indurranno a riflettere.

Altra possibilità è il finale circolare dove la storia curva su stessa e termina esattamente dove è iniziata, in un luogo simile o legato a quello originario. In questo modo si pone l'attenzione sul contrasto fra ciò che era all'inizio della storia e ciò che è diventato nel finale. Mostrando così i cambiamenti avvenuti nei personaggi attraverso il confronto fra luoghi, situazioni e atteggiamenti.

Qualunque sia la vostra scelta, ogni storia dovrà avere un inizio e una fine, non necessariamente dovrà esserci una morale o dovrà essere un finale definitivo, ma di fatto dovrete arrivare al punto della storia e dare una chiave di lettura a tutto ciò che avete narrato.

Eccovi alcuni consigli di lettura che non ci stanchiamo mai di proporvi:

• "Attraverso lo specchio" di Lewis Carroll dove l'ultima domanda della piccola Alice "Chi ha sognato?" ci lascia con un finale irrisolto in un divertente gioco di specchi.

• "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien dove nel finale i compagni tornano nella loro terra con la consapevolezza che non saranno più gli stessi di quando sono partiti.

Nono esercizio di immaginazione:

Il finale è molto importante nei romanzi gialli e nei thriller dove c'è un mistero da svelare o risolvere.

Provate a ideare una possibile trama di un giallo partendo proprio dal finale.

Tutto quanto dovrà essere chiarito nella conclusione, ogni nodo dovrà essere sciolto. Se l'idea risulterà buona, potrebbe valere la pena di sviluppare tutta la storia. Buon lavoro e... siate originali!