Io scrivo perché - Francesca Cappelli

26.10.2020

LA SCRITTURA CREA MERAVIGLIE

Perché scrivo?

È un amore che viene da lontano.

Fin dalla primissima infanzia, fino da quando ho memoria, ho avuto fame di storie. Amavo farmele raccontare e credo di aver iniziato prestissimo a inventarne di mie. È qualcosa di naturale che mi ha sempre accompagnato, come un pezzo di me del quale non potrei fare a meno perché, semplicemente, c'è sempre stato.

Pian piano, crescendo, ho imparato a trovare gusto anche nell'atto di scrivere. Il primo tentativo di mettere una storia su carta l'ho fatto in terza elementare, dopo aver letto "Lo Hobbit" di Tolkien, realizzando così quanto belli potessero essere i libri.

Nel tempo la scrittura (insieme ad altre arti che pratico, come la musica e il teatro) è diventata un modo per soddisfare un mio desiderio molto profondo: quello di novità, meraviglia, grandezze smisurate. Vorrei che il mondo fosse infinito. Vorrei che le aspirazioni, i sentimenti e le visioni di ogni persona fossero infiniti. Inventare storie è un buon modo per venire a patti con i limiti della realtà e per allargare i confini delle cose.

Inoltre la scrittura in molte occasioni sa essere un'alleata. Ti trascina da un'altra parte quando ne hai bisogno. Opera una trasformazione alchemica per cui i pensieri più cupi diventano qualcosa di creativo e potente. E infine, è uno scambio, un ponte, una forma di comunicazione incredibile. Raccontare una storia a qualcuno è uno dei più grandi atti d'amore che tu possa fare. È un vero e proprio incantesimo.

(testi di Francesca Cappelli)