Intervista alla scrittrice Maria Pia Michelini

03.05.2022

SCOPRIAMO IL SUO NUOVO LIBRO "BAFFO FOLLETTO"

Bentrovata, Maria Pia Michelini.

Parlaci un po' di te. Chi sei? Cosa fai nella vita?

Salve! Eccomi: sono una giovane ultracinquantenne lucchese, che rincorre una adeguata maturità difficile da raggiungere, forse perché crescere e imparare restano all'attenzione come priorità. I miei insegnanti più attendibili sono gli alunni della Scuola dell'Infanzia, dato che di mestiere faccio (termine improprio, a mio avviso), la maestra. Ma anche i libri e gli autori sono una scuola costante nella mia passione alla scrittura. Quindi, che faccio? Vado a scuola, gioco, ascolto, mi muovo, parlo, canto, rincorro, scappo, mi trasformo in mostro, mangio bambini, sparo polpette, racconto storie, brontolo, perdono, chiedo scusa ecc. ecc...

Poi vivo più o meno la vita per la sopravvivenza, mia, dei miei gatti e dei miei amici.

E leggo. E scrivo, inventando storie per grandi e piccini.

Cos'è per te la scrittura?

La scrittura è la strada più spontanea per me per dire quello che mi è stato regalato dalla vita, che mi ha fatto bene, che mi ha cambiato in meglio, mettendolo nelle storie e nelle parole di personaggi inventati, per metterlo a disposizione di chi vorrà leggere le mie pagine e forse riconoscersi o trovare speranza ed entusiasmo.

Quanto è importante, nella vita, la compagnia di un buon libro?

Non ero una appassionata lettrice, finché non ho capito che per scrivere bene era importante leggere tanto. Ora viaggio sempre con un libro nella borsa, possibilmente leggero, mentre un altro mi aspetta sul comodino, in attesa del sonno. Non so più fare a meno dei libri, anche se mi rendo conto che non mi basta una vita per recuperare una conoscenza che in gioventù ho trascurato. 

Negli anni ho apprezzato di più la bellezza di passare del tempo da sola, e il libro è diventato davvero compagno, presenza, qualcuno che mi aspetta e mi apre le sue pagine, dove faccio nuovi incontri e trovo risposte anche quando non mi faccio le domande.

Parliamo dell'ultimo libro che hai pubblicato con NPS Edizioni: "Baffo folletto, ogni storia un dispetto". Qual è la sua storia? Come è nata l'idea?

L'idea me l'hanno suggerita i bambini, con le loro domande. Ascoltando alcune canzoni della band "Joe natta e le leggende lucchesi", che traducono in musica le leggende dei territori a me vicini, i miei alunni si sono appassionati e hanno cominciato a chiedermi di raccontare loro le storie di questi strani personaggi. In alcuni di loro ho ritrovato i contenuti fondamentali per un armonico sviluppo dei bambini: il movimento. Sono una psicomotricista, continuo ad approfondire i contenuti di fisio-sviluppo e metto il movimento come fondamento per il mio quotidiano contributo educativo.

Un bisogno essenziale che non si può trascurare, un grido per alcuni bambini che passano come incontenibili e difficilmente gestibili. Donare loro degli amici folletti che possano comprenderli e rappresentarli, è un regalo per i piccoli e una sollecitazione per gli adulti che stanno loro vicino.

Baffo folletto introduce i sei racconti contenuti in questo libro, presenta i sei personaggi che, guarda caso, si muovono proprio in quelle azioni che danno connessioni e integrazioni sensoriali: il Rigoletto rotola, il Biscio Bimbin striscia, la Brazzilla si muove solo saltando...insomma, nessuno sta fermo e per ascoltare queste brevi storie non si può solo stare immobili su una sedia.

C'è un folletto, o una creatura fantastica, a cui sei particolarmente affezionata?

Sono tutti dispettosi, non cattivi, (almeno nella versione di questo libro), perdonabili e simpatici. Fossero in una scuola, sarebbero detti, forse incorreggibili. La Brazzilla mi fa schiantare dal ridere, almeno per come me la immagino. Nel libro l'ho raccontata in una filastrocca, se immagino di volerla acchiappare, credo che non ce la farei mai, salterebbe sempre più in là, in posti irraggiungibili.

Il libro è corredato dai disegni di Silvia Talassi. Come mai questo abbinamento?

Silvia è un'artista piena di talento, nella band di Joe Natta suona diversi strumenti, con una naturalezza sorprendente. Ma è anche una brava pittrice e illustratrice, nei suoi lavori si riconosce la confidenza con i personaggi delle leggende, maturata negli anni. Ha accolto subito la proposta dell'editore e il confronto con lei, tra racconto e illustrazione, ha accresciuto l'intesa e l'amicizia tra di noi.

Ci consigli una lettura per l'estate?

Le tradizioni sono una ricchezza da custodire, soprattutto quando chi la possiede sta andando in là con gli anni e via via si vedono sparire quelle persone che l'hanno accolta oralmente nelle loro veglie serali, nei paesini delle nostre zone, spesso arroccati tra le pieghe di alte colline o montagne.

E allora, accogliamole insieme anche tra le pagine di CHI HA PAURA DEL LINCHETTO?, che raccoglie racconti ispirati alle leggende della Lucchesia, e testi delle canzoni della Band sopra citata, che narra di streghe e folletti.

Così come QUANDO BETTA FILAVA, ispirato alla tradizione del territorio toscano.

E magari vi verrà la voglia di scoprire le tracce di questi strani esseri mentre passeggiate tra le straducole dei paesi o sui sentieri dei boschi...o sotto casa, nelle sere più silenziose...chissà...

Grazie per essere stata nostra ospite.