Intervista ad Alessandro Ricci
L'AUTORE DI "IL GIOVANE ACHILLE" SI RACCONTA
Benvenuto Alessandro.
Come ti senti? Carico per la tua nuova pubblicazione?
Buongiorno, sto alla grande! E' un periodo elettrizzante, mi sento molto fortunato per tutto quello che mi sta accadendo, ho molti progetti in mente e tante attività che mi entusiasmano. La prima delle quali è l'uscita de "Il giovane Achille", un progetto a cui tengo moltissimo.
Raccontaci qualcosa di te. Tre pregi e tre difetti.
Di difetti ne ho un sacco, mi limiterò ai principali : sono distratto e poco ordinato, un po' troppo permaloso e a volte impulsivo.
Per quanto riguarda i pregi credo di poter dire di essere gentile e disponibile, almeno ci provo il più possibile, sono molto empatico e simpaticissimo. Dimenticavo modesto...
So che ami molto scrivere per ragazzi. Come mai? Cosa ti affascina del mondo della gioventù?
Scrivo preferibilmente per ragazzi perché mi sento vicino al linguaggio delle storie per bambini, sono molto legato all'idea di fantasia che si trova nelle favole e nelle fiabe. Una fantasia semplice, non ancora corrotta dalla visione dei grandi, forse più sincera. Mi affascina la possibilità di poter immaginare una storia senza i vincoli e le zavorre che comporta il pensiero adulto, è più facile essere rapiti dalla magia quando non ci si pongono troppe domande.
Hai un autore preferito? E un libro che rileggeresti più e più volte?
Il mio autore preferito in assoluto è Stephen King, anche se non c'entra molto con quello che scrivo, è stato il mio primo amore letterario e dal primo libro letto in seconda media non l'ho più abbandonato. Per quanto riguarda la letteratura per ragazzi c'è un pari merito tra Roald Dahl e Gianni Rodari, il primo per le grandi storie che ha saputo inventare, che hanno affascinato generazioni di piccoli lettori, il secondo per il linguaggio, semplice e potente, ricco di messaggi di speranza affidati alle nuove generazioni.
Il libro che ho letto e rileggo spesso è "Il Piccolo Principe", è una storia bellissima, poetica e dolce. Ogni volta che lo apro trovo nuovi spunti di riflessione e nuovi motivi per amarlo
Parliamo del libro che hai pubblicato con NPS Edizioni: "Il giovane Achille". Come è nata questa storia?
Per lo spunto iniziale della storia non posso non citare Stefania Franchi. Parlando del mio perpetuo dolore ai tendini d'Achille, probabilmente dovuti all'età e alla mia attività di istruttore di fitness, ha detto scherzando che forse ne ero un erede. Come succede sempre da lì è nata una concatenazione di pensieri che mi ha portato all'idea finale.
All'inizio credevo che avrei scritto un fantasy sulle avventure di un discendente del mitico eroe, ma riprendendo in mano i vecchi testi di Epica, il soggetto è mutato e ho pensato di scrivere l'avventura di un ragazzo che ricalcasse gli eventi accorsi ad Achille .
Quali sono, a tuo dire, i valori principali dell'opera?
Sicuramente uno dei valori del romanzo è l'amicizia. Alessio, il protagonista, è solo e si sente un escluso, ha difficoltà a comunicare i suoi sentimenti e ad accettare la sua condizione.
Sarà grazie all'aiuto di Claudio e degli altri AKEI che imparerà il valore dell'amicizia e l'importanza di avere qualcuno di cui occuparsi e a cui affidarsi nei momenti duri.
Cosa ne pensi delle illustrazioni di Stefania Franchi? Cosa hai provato quando hai visto rappresentati i tuoi personaggi?
Le illustrazioni mi piacciono tantissimo, le ho viste nascere fin dai primi tratti e rispecchiano esattamente quello che ho cercato di comunicare col mio romanzo. Vedere i miei personaggi è stato emozionante, ma più di tutto mi ha entusiasmato il simbolo degli AKEI, è proprio come lo avevo pensato.
Stai lavorando a qualche nuovo progetto?
Non smetto mai di scrivere, mi entusiasma e non potrei farne a meno, sto lavorando a due raccolte di favole brevi e a un nuovo romanzo. Mi piacerebbe mettermi alla prova con un fantasy di stampo classico per bambini... chissà
Grazie per essere stato con noi.