Intervista a Elena Covani

11.07.2020

L'AUTRICE DI "I CORVI DI LONDRA" SI RACCONTA

Benvenuta Elena Covani,

parlaci un po' di te. Chi sei? Cosa fai?

Ciao a tutti, mi chiamo Elena, sono una mamma, un dentista e anche una scrittrice. Vivo in Versilia, nella magica campagna di Camaiore, adoro la Spagna, in particolare Valencia, ma mi piace viaggiare e scoprire i misteri dei vari posti nel mondo.

Cos'è per te la scrittura?

La scrittura è una valvola di sfogo, il modo per sfogare la mia creatività. Una maniera di sfuggire alla quotidianità per viaggiare in mondi tutti miei.

Hai un genere preferito o ti piace spaziare, sperimentare nuovi stili e nuovi generi?

Il mio genere d'elezione è l'urban fantasy, ma mi piace scrivere anche commedie romantiche, e piccoli racconti con uno stile ironico

Parliamo del libro che hai pubblicato con NPS Edizioni: "I CORVI DI LONDRA". Qual è la sua storia? Come è nata l'idea?

I corvi di Londra sono il seguito del mio primo libro, I Fuochi di Valencia. Quando abbiamo pubblicato il primo, sentivo che José e Maria avevano ancora qualcosa da raccontare, altre avventure da compiere. Volevo creare qualcosa che dicesse di più del mondo degli Erjes e delle Sentinelle, e così hanno fatto un bel viaggio...

Dopo Valencia, tua città del cuore, ci spostiamo a Londra. Perché questa scelta?

Perché anche Londra è una città che amo profondamente. Le sue atmosfere, i suoi contrasti, la sua storia sono cose che mi hanno sempre affascinato. È una di quelle città che puoi visitare molte volte, ed ogni volta ti stupisce.

Ti senti più corvo o pipistrello?

Murcielago, siempre!

Qual è stata la cosa più difficile nel creare il tuo mondo fantastico? E la cosa più divertente?

La cosa più difficile è stata rendere credibile una storia che comunque avesse anche delle basi scientifiche. Si parla di virus, di anticorpi e di reazioni biologiche, quindi nonostante stessi scrivendo una storia nell'ambito del fantastico non potevo neanche scrivere troppe sciocchezze. La cosa più divertente invece è stato inventare i "villains". Mi sono riscoperta una grande fan dei "cattivi"!

Grazie per essere stata con noi.